Eventi 2020,  Padova,  Veneto

IL RESPIRO

La stragrande maggioranza di noi vive in centri densamente abitati, è oberata di lavoro, di impegni sociali e spesso le preoccupazioni sono il leitmotiv della vita.
Ci concediamo poco tempo per riprendere le energie investite appunto nel lavoro, nella socialità, per risolvere problemi di ogni tipo e le nostre energie sono letteralmente fagocitate dalle preoccupazioni.
E si, infatti lavoro, relazioni conflittuali e ferenti, problemi e preoccupazioni sono dei veri e propri buchi, dai quali la nostra energia esce e viene sperperata.
Se poi ci aggiungi il momento particolare che tutti stiamo vivendo, pochi esclusi, come questa attuale emergenza sanitaria, come l’incertezza e la crisi globale che sembra attanagliare il mondo, il quadro generale non è dei più rilassanti. Spesso poi la vita personale è accompagnata da insoddisfazioni in ambito lavorativo, mete non raggiunte, crisi di coppia e relazioni difficili.
Ci sembrano problematiche comuni, possiamo dire normali? Ma in realtà non lo sono.

Certamente sopravviviamo a tutto questo, lo facciamo mettendo in atto tutta una serie di reazioni. Un indicatore molto puntuale e preciso di una di queste possibili reazioni allo stato di stress è il RESPIRO.

Conosciamo tutta una serie di parametri riguardo il respiro che la medicina considera fisiologici. Leggiamone alcuni:

· “Nel riposo, l’uomo normale respira 12-15 volte al minuto, inspirando ed espirando 500 ml di aria, o 6-8 litri/min.” (Fisiologia medica, W.F.Ganong, 1967)

· “Il passaggio di aria nelle vie aeree è un fenomeno intermittente, ciclico, della durata, a riposo, di circa 4 secondi, di cui 1,8 deputati all’inspirazione e 2,2 all’espirazione. Pertanto, in un minuto sono 15 gli atti respiratori.” (Fisiologia dell’uomo, AA.VV., edi-ermes, 2002).

Alcuni testi danno come normale una frequenza respiratoria tra i 10 e i 20 atti al minuto, altri si sbilanciano tra i 15 e i 18. Il fatto è che c’è una tendenza all’aumento della frequenza respiratoria nella popolazione e sembra che i parametri fisiologici si adeguino a questa media. Quello che un tempo era anomalo ora è normale! Ma perché questo?
Chiunque sa che in una situazione di pericolo imminente si attivano una serie di risposte del nostro organismo, le quali ci permettono di reagire e difenderci. È il cosiddetto fight or flight (attacco o fuga), la risposta acuta allo stress che permette una rapida attivazione per aumentare le possibilità di sopravvivenza. Siamo animali, e questa è la risposta biologica che ogni animale da quando si sente in pericolo: o attacca o fugge. Questo succede ogni volta che siamo esposti ad una minaccia, come ad esempio un’aggressione. Sinteticamente si può dire che si attiva il sistema nervoso simpatico che stimola le ghiandole surrenali a rilasciare adrenalina e noradrenalina. Un risultato evidente è l’incremento della frequenza e della pressione cardiaca e della frequenza respiratoria.

Fortunatamente non incorriamo spesso in pericoli estremi. La maggior parte di noi, però, trasporta questo meccanismo a difesa da fattori stressanti che non saranno quindi brevi e acuti, come può essere ad esempio l’attacco di un animale, bensì costanti e meno appariscenti. La nostra società e il modo in cui cresciamo offre numerose possibilità per potersi preoccupare di qualsiasi cosa, generando uno stato di ansia più o meno leggero.

La mia esperienza nella conduzione del Respiro Circolare mi suggerisce che alla base di moltissime alterazioni respiratorie c’è uno stato di ansia e inquietudine cronico, conseguente al contesto in cui viviamo e alle esperienze vissute in passato. Descrizioni del tipo “sento un peso sul petto”, “mi manca l’aria”, “mi sento chiuso”, ecc… rendono molto bene l’idea già da sole.

Allora, partendo da questo presupposto, che fare? Intanto una buona notizia. Lidia Herenfried in Dall’educazione del corpo all’equilibrio dello spirito scrive: “Il corpo umano pare dotato di una tendenza ordinatrice che collabora, non appena le si fornisca una minima possibilità, a rimettere immediatamente ogni cosa al suo posto.”

Quindi:

  1. abbiamo questa capacità ordinatrice già dentro senza bisogno di apprenderla
  2. è bene fornire la possibilità a questa capacità di emergere.

Indubbiamente agire direttamente sul respiro ha degli effetti immediati, molto potenti e duraturi. Cambiando gli schemi, si corregge anche ciò che ha fissato lo schema. In particolare:

  1. Sul rilassamento generale, andando ad agire a livello del sistema nervoso parasimpatico.
  2. Su tutto il sistema articolare, muscolare e miofasciale del torace, dell’addome e della pelvi andando ad esercitare un’azione anche meccanica dei tessuti.
  3. Sullo schema motorio del respiro.

Molte tecniche orientali antichissime dedicano grande spazio al respiro e all’esercizio del respiro. Il RESPIRO CIRCOLARE è una tecnica molto semplice ma efficace che agisce sulle TENSIONI, sia fisiche che emozionali/mentali, agisce inoltre su due meccanismi responsabili della maggior parte del dolore nella vita: FORZARE E RESISTERE. Le tensioni, le forzature e le resistenze creano modalità che assumiamo nella vita che ci fanno stare male.

Frequentare un ciclo di RESPIRO CIRCOLARE determina uno spostamento importante verso il benessere e la libertà da questi nefasti elementi.

I prossimi corsi in partenza:
Piazzola sul Brenta – 5 ottobre 2020 ore 20.30 il lunedì
Padova zona Bassanello – 6 ottobre 2020 ore 20.30 il martedì

Commenta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

×

Ciao!

Come posso esserti utile? Scrivimi in chat su WhatsApp oppure mandami una mail a info@esseredivenire.net

× Ti posso aiutare?